mercoledì 31 dicembre 2008

striscia di Gaza: FATELA FINITA!


Centinaia di morti, tra cui molti civili, migliaia di feriti: perché tutto questo?
Ce lo dovete spiegare perché. Non potete continuare a sganciare bombe da una parte e a lanciare razzi dall’altra senza spiegare perché, senza spiegare a cosa serve questo ennesimo massacro.

Più di 41 anni fa, nel 1967, vi siete illusi e avete illuso il mondo intero che con una guerra-lampo di sei giorni si sarebbero risolti tutti i problemi tra israeliani e palestinesi. Ancora oggi, dopo più di 41 anni, quei problemi non si sono risolti. Perché dovremmo credere nell’efficacia dell’ennesima guerra-lampo? Spiegatecelo. Perché?

A cosa serve far saltare in aria un kibbutz israeliano con tutti i suoi abitanti? Questo darà una patria al popolo palestinese? I palestinesi hanno avuto la terra che spetta loro quando faceste esplodere un autobus con i suoi passeggeri o un ristorante con i suoi clienti? Dopo tanto sangue versato neanche un centimetro di terra è stato assegnato al popolo palestinese. Perché dovremmo credervi ora, quando parlate e uccidete in nome del popolo palestinese? Spiegatecelo. Perché?

Lo sappiamo perché non siete in grado di dare una ragione valida ai vostri omicidi. D’altronde quale potrebbe essere una valida ragione per la morte di cinque sorelline palestinesi, la cui vita è stata stroncata da una bomba israeliana che le ha colte mentre stavano dormendo? Quale valido motivo potrebbe esserci per l’uccisione di lavoratori israeliani in un cantiere dilaniato all’ennesimo razzo di Hamas?
Il ministro degli esteri israeliano ha detto: “Purtroppo in guerra qualche volta anche i civili pagano il prezzo”. Siamo sicuri che anche i dirigenti di Hamas sarebbero d’accordo con queste parole.
Ma a che servono queste parole? Ci spiegano qualcosa? La risposta più giusta a queste inutili parole è quella della madre delle cinque sorelline uccise a Jabaliya, poco distante da Gaza City: “Il sangue dei nostri bambini non conta niente per il mondo. Questo è un crimine di guerra e chi lo ha fatto dovrebbe essere portato davanti alla giustizia”.

Fatela finita. Continuate ad uccidere senza dare valide spiegazioni per la vostra inaudita violenza. Sono decenni che schiacciate vite umane come se fossero lattine vuote e ancora non siete riusciti ad assicurare ai vostri popoli, in nome dei quali dite di agire, una vita degna di essere vissuta, retta sulla pace e sulla fratellanza.
Fatela finita. È ora di cambiare. Se state marciando per invadere, smettete di marciare. Se state caricando il vostro fucile, mettete giù quel fucile. Se state lanciando l’ennesimo razzo, fermatevi. Se state sganciando l’ennesima bomba, fermatevi.
Fatela finita. Tornate a casa. Tornate dai vostri cari. Tornate a vivere e lasciate vivere.
Basta. Fatela finita.


Roma, 31 dicembre 2008

Carlo Olivieri
umanista