venerdì 4 gennaio 2008

UNA PERICOLOSA IPOCRISIA


Poteva essere una strage. La sera del 3 gennaio è divampato un incendio nell’ex stabilimento della Mira Lanza a Roma, dove si erano rifugiati circa 90 migranti, tra cui una trentina di bambini. Evidentemente abituati a fuggire, i rifugiati non hanno perso tempo e sono scappati da quella che poteva essere una trappola mortale.
Come è possibile che questo accada in una città come Roma? Una città che si autodefinisce “capitale della pace della nonviolenza”, che addirittura si erge a lanciare un monito al mondo intero, illuminando a giorno il Colosseo, affinché si approvi la moratoria universale contro la pena di morte.
In una città come questa, insomma, i più elementari diritti umani vengono dimenticati, lasciando che 90 persone mettano a repentaglio la propria vita rifugiandosi in una fabbrica abbandonata e pericolante perché non hanno un posto migliore dove andare.
Non è un’iniezione letale o una fucilata alla nuca che può uccidere queste persone, ma sicuramente il lasciarle in tali condizioni di abbandono si avvicina molto, visto ciò che rischiano, ad una condanna a morte.
Ecco cosa si nasconde, quindi, dietro la vetrina di Roma, fatta di concerti e spettacoli, roboanti dichiarazioni e stucchevole autoreferenzialità: una politica irresponsabile e distratta, sempre più impegnata in inutili controversie tra un centrosinistra che ha perso da tempo il bandolo della matassa e una destra sempre più stupida e discriminatoria.
Nel frattempo, a Roma come nel resto d’Italia, centinaia di migranti rischiano ogni giorno di morire in posti in cui neanche i cani randagi hanno il coraggio di rifugiarsi, centinaia se non migliaia di persone condannate a rischiare la loro vita ogni giorno.
Di fronte a questa realtà che cosa rimane dell’Italia che chiede la moratoria universale contro la pena di morte; dell’Italia che pretende, insieme agli altri paesi europei, il rispetto dei diritti umani dai nuovi paesi che dovrebbero entrare nell’Unione Europea? Solo belle parole, qualche fotografia di rito e una grande ipocrisia.
I diritti umani sono una cosa seria. Non lasciamoli in mano a questi irresponsabili.

Roma, 4 gennaio 2008

Carlo Olivieri

medico umanista

1 commento:

Anonimo ha detto...

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