sabato 16 febbraio 2008

MESSAGE IN A BOTTLE


Se questi sono i punti programmatici del Partito Democratico, figuriamoci che devono essere i programmi elettorali dall’UDC verso destra. No, non tira una buona aria su queste elezioni. Un’aria già resa pesante dalle fortissime pressioni esercitate dalla lobby ecclesiastica, anche su una buona fetta dello stesso PD.
Ed ecco che si scopre, dietro le quinte dello spettacolo mediatico messo su da Veltroni e Berlusconi, che i programmi sono sempre sostanzialmente gli stessi.
Avevano detto “basta, adesso si cambia”. Basta a che cosa? Si cambia che cosa? Hanno cambiato l’arredamento della vetrina, ma i capi di abbigliamento sono sempre gli stessi. Prima a destra c’era una cesta contenente varie camicie e a sinistra c’era un’altra cesta contenente varie maglie. Adesso hanno rimosso le ceste, e quindi a destra le camicie sono messe un po’ a caso, così come a sinistra le maglie sono disposte ugualmente un po’ a caso. Il dato di fatto concreto è che sia le camicie che le maglie sono sempre le stesse. E i punti programmatici presentati da Veltroni ne sono una dimostrazione lampante.
Prima di tutto vengono confermate tutte le opere inutili, se non dannose, già programmate: rigassificatori, termovalorizzatori, Alta Velocità e completamento della Tav. Alla faccia del “coinvolgimento” e della “consultazione dei cittadini”, sbandierati, come se niente fosse, nello stesso punto programmatico che prevede le suddette opere. Opere contro cui centinaia di migliaia di cittadini si sono opposti affrontando spesso il freddo delle notti invernali e il calore degli scontri con le forze dell’ordine.
Il precariato, vera piaga del XXI secolo, viene trattato come se fosse solo un problema di soldi, promettendo che tutti i giovani precari non dovranno più percepire meno di mille euro al mese. Non viene assolutamente messo in discussione né il sistema economico né la legislazione che hanno permesso che si allargasse in pochissimi anni il baratro in cui sono caduti milioni di precari, costretti a vivere ogni giorno di lavoro come se fosse il primo giorno, senza la possibilità di pianificare un bel niente nella propria vita.
Molte cose sono ridotte a solo un problema di soldi. Come la grande bufala della riduzione delle tasse, usata da tutti i partiti, compresi quelli della cosiddetta sinistra radicale, come panacea per tutti i mali. Ma Veltroni ha il senso della giustizia e promette, in un impeto che ricorda Robin Hood, che la riduzione delle tasse riguarderà solo chi se lo merita, cioè i contribuenti leali. In questo modo solo i lavoratori dipendenti avranno il piacere di pagare 100 euro di tasse in meno e 300 euro di bollette in più, per ritrovarsi, come si dice in alcune zone del saggio sud, “cornuti e mazziati”. Poi, siccome le bollette non bastano, saranno costruite 700mila case, il cui affitto varierà dai 300 ai 500 euro mensili: chissà cosa mangeranno i precari a mille euro al mese di cui sopra?
E se pensassero di fare un figlio? Non c’è problema, ci pensa zio Walter: ti regala ben 2.500 euro, così, perché è buono. E siccome questa promessa ha come obiettivo l’inversione del trend demografico, nel caso la donna volesse rivendicare la sua libertà di scelta rispetto alla sua gravidanza, non solo dovrà considerare i possibili insulti che riceverebbe se decidesse di non portare avanti la gravidanza, ma ora si aggiunge anche il ricatto, in special modo se è disoccupata o precaria, dell’aver rinunciato a 2.500 euro.
Se tutto dovesse andare male, possiamo sempre consolarci davanti alla TV, che sarà, come promette Walter, a banda larga per tutta Italia.
Il resto dei punti programmatici è la solita insalata di promesse riguardanti la giustizia, la sicurezza, il controllo della spesa pubblica.
Ebbene, signore e signori, questo è il succo del programma del maggiore partito alternativo alla destra. Nulla sulla guerra, sulla difesa della legge 194, sulla sanità e sull’educazione. Nulla, soprattutto, sulla dignità democratica di questo paese, calpestata innumerevoli volte. Attraverso operazioni di falsa democrazia, come le elezioni primarie, la vera democrazia è stata allontanata ancora un po’. Le hanno fatto prendere il largo e adesso è solo un puntino lontano che si vede in mezzo ad un mare di ipocrisie e falsità.
Ma il mare non è mai fermo. Le sue onde a volte prendono direzioni inaspettate e da quel puntino lontano che si vede all’orizzonte potrebbe arrivare un messaggio in una bottiglia. Un messaggio di speranza. Un messaggio di liberazione. Teniamo gli occhi aperti.

Roma, 16 febbraio 2008

Carlo Olivieri
medico umanista

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