mercoledì 2 aprile 2008

diritti umani violati a Milano e Firenze: AFFINITA'


A volte le coincidenze temporali possono aiutare a comprendere. La giornata del 1° aprile è stata contrassegnata da due decisioni prese da amministrazioni comunali diverse, Milano e Firenze, che, pur se partite da giunte di segno apparentemente opposto, sono significativamente affini.
L’amministrazione di centrodestra di Milano si è resa responsabile dello sgombero di una baraccopoli abitata da 800 persone rom alla Bovisa che, per le modalità usate, può essere tranquillamente considerato un atto in cui sono stati violati i più elementari diritti umani.
L’amministrazione di centrosinistra di Firenze ha deciso di rendere fuorilegge tutti i mendicanti che creano intralcio al traffico o ai pedoni. Non sono punibili per l’accattonaggio semplicemente perché la legge consente questa attività, ma d’ora in poi chi vuole svolgerla deve stare obbligatoriamente in piedi.
In ambedue i casi è alquanto evidente ciò che accomuna due giunte rette da coalizioni politiche che, se fossero nella stessa città, sarebbero avversarie tra loro. Un medico che, di fronte ad una malattia di cui è nota la causa, si limitasse a curare il dolore senza agire sul motivo che provoca tale dolore, sarebbe considerato un incapace e un ignorante. Ebbene, queste due giunte sono incapaci ed ignoranti. L’interesse propagandistico di questi due provvedimenti presi a due settimane dalle elezioni è evidente, ma l’analisi non può fermarsi qui. Come non può fermarsi alle responsabilità locali, perché è la politica nazionale a dare segni preoccupanti di incapacità ed ignoranza.
Se pure si sgombera un campo nomadi o si punisce un mendicante per problemi di illegalità, il modo di procedere dei Comuni di Milano e di Firenze sono sicuramente anticostituzionali, perché – contrariamente a quanto dice l’articolo 2 – non “riconosce e garantisce i diritti involabili dell’uomo” e non risponde alla richiesta della Repubblica di “adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
Dove sono finiti i diritti inviolabili dell’essere umano quando le forze dell’ordine, non solo sgomberano bambini, donne e anziani senza dare alternative abitative decenti, ma addirittura inseguono queste stesse famiglie per impedire loro di accamparsi in un altro luogo?
Dov’è finita la solidarietà politica, economica e sociale quando, invece di guardare con sensibilità un essere umano costretto a chiedere l’elemosina, lo si punisce perché intralcia il passaggio delle automobili e dei turisti?
L’incapacità e l’ignoranza di questi amministratori è deducibile, soprattutto, dalla mancanza di qualsiasi progettualità sociale seria, che abbia come obiettivo principale l’evoluzione dei contesti dove all’abbandono e al degrado si associano più facilmente l’antisocialità e l’inserimento della criminalità organizzata. Un’evoluzione che promuova finalmente il protagonismo in ceti sociali destinati alla subalternità.
Utopia? Chissà. Ideologia? Può darsi. Ma la necessità di un approccio di questo genere, veramente politico e sociale, si sta rendendo sempre più necessario. Le vecchie soluzioni, come quelle messe in atto dalle amministrazioni di Milano e di Firenze, sono totalmente inadeguate.

Roma, 2 aprile 2008

Carlo Olivieri
Segreteria Programma nazionale
Partito Umanista

Nessun commento: