sabato 9 gennaio 2010

TETTO AL 30% DEGLI ALUNNI STRANIERI: UNA NOTA DA RIMANDARE AL MITTENTE


Ormai propugnare la discriminazione è diventato un modo per fare propaganda elettorale. Lo si capisce anche dall’ultima nota arrivata in tutte le scuole d’Italia dal ministero dell’istruzione, in cui si indica il tetto del 30% di alunni stranieri nelle classi per il prossimo anno scolastico. A poco più di due mesi dalle elezioni regionali anche la ministra Gelmini vuol dare il suo contributo alla campagna elettorale del centrodestra. Lo si capisce dal fatto che la grande maggioranza degli oltre 629mila alunni con cittadinanza non italiana si trova nelle regioni del Nord, dove più forte si sente il vento razzista della Lega Nord. E se vince la Lega Nord, vince tutto il centrodestra.

Eppure una ricerca effettuata proprio dal ministero dell’istruzione nel 2005 dimostra che l'aumento della percentuale degli studenti stranieri in classe non incide sul tasso di promozione. Anzi la presenza di alunni stranieri nelle scuole italiane migliora anche i risultati degli alunni italiani. La percentuale di alunni italiani promossi a fine anno è maggiore nelle scuole elementari e medie con almeno un alunno straniero rispetto alle scuole dove non ci sono alunni di altre nazionalità.
Di cosa parla quindi, la ministra Gelmini, quando afferma che questo provvedimento vuole affrontare “un problema soprattutto didattico”? Che cosa intende quando dice che questo provvedimento intende “favorire l’integrazione” evitando “la formazione di classi ghetto con soli alunni stranieri”?

Ancora una volta questo governo, tramite uno dei suoi rappresentanti, parla senza sapere di cosa sta parlando. Parla prescindendo dalla realtà, al solo scopo di fare propaganda a se stesso.
A cosa sono serviti anni e anni di duro lavoro da parte degli insegnanti e di tutti gli operatori scolastici e sociali per favorire la convivenza tra bambini e giovani di nazionalità e culture diverse?
A nulla, secondo questo governo. A molto, invece, secondo i dati, visti i risultati anche in termini di profitto scolastico sia degli alunni stranieri che di quelli italiani.

Anche in questo caso, come in tutti gli altri casi, la discriminazione non ha ragione di esistere.
Sarebbe veramente interessante, quindi, se la nota proveniente dal ministero dell’istruzione fosse rimandata, da più scuole possibili, al mittente. Non fosse altro che per il rispetto del lavoro di tutti gli insegnanti e operatori che si dedicano all’educazione dei giovani.
E per dire ancora una volta: noi non siamo razzisti!

Carlo Olivieri
umanista

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è vero che "..questo governo parla senza sapere di cosa sta parlando". Non è esattamente così. Io credo che questo governo sa bene dove vuole condurre il paese e sa bene, soprttutto, come parlare ad un paese ridotto a una piccola provincia, bieca e limitata,gretta e intollerante. Questo governo sa bene come parlare alla pancia della gente: se la gelmini dichira che il tetto del 30% evita le classi ghetto, gli italini ci credono! La ministra no! la ministra, come tutto il suo governo, non ci crede perchè sa bene come mascherare con le parole i loro intenti illegli, non etici e non umani. Come per i Fatti di Rosarno, le dichiarzioni del governo ipnotizzano l'italino CREDULONE, IGNORANTE,IPNOTIZZATO da scarsa TV, prigioniero di una PSEUDO CULTURA e di un SOTTOSPECIE DI INFORMAZIONE. L'italia, mettiamocela via, non c'è più! Che razza di italia è questa? Questo governo è la degna espressione del suo paesupolo, del suo popolino piccolo piccolo....
Pina Fioretti

carlo olivieri ha detto...

Appunto. Il primo intento di questo governo è quello di parlare a quella che tu definisci la "pancia" della gente, indipendentemente dalle conseguenze delle sue parole.

Francesco Zaffuto ha detto...

La nota sul tetto al 30% di stranieri in una singola classe del Ministro Gelmini, nei fatti è firmata da uno dei suoi primi dirigenti il dott. Mario G. Dutto, già direttore scolastico della regione Lombardia. La nota è ben articolata per l’applicazione del tetto e ci sono anche margini di flessibilità per la sua applicazione. Era necessaria una assunzione di responsabilità del ministero su questo problema e c’è stata. In settembre 2009 si rilevavano in alcune scuole di Roma e di Milano esistevano situazioni di questo tipo: alla Lombardo Radice di Milano 93 iscritti stranieri su 96 (solo tre italiani), alla Carlo Pisacane di Roma 178 iscritti stranieri su 184 (solo sei italiani). Un fenomeno di questo genere non si può considerare un buon fenomeno di integrazione. Il problema sono invece i corsi di alfabetizzazione: si fa riferimento alla cosiddetta quota di flessibilità dell’autonomia scolastica del 20%, ai progetti mirati, ai moduli, a iniziative pomeridiane, ed anche a corsi propedeutici nei periodi giugno/luglio/settembre. Nei fatti tutta l’esperienza del dott. Dutto è stata messa in campo per dire che bastano le sole risorse che la scuola ha in questo momento e che non ci saranno altre risorse finanziarie aggiuntive. A questo punto non si capisce come si può fare il miracolo. Alla fine pare che il carico se lo debbono assumere gli insegnanti. Ma gli insegnanti il carico se lo erano già assunto e non potranno fare nuovi miracoli.
francesco zaffuto www.lacrisi2009.com

Francesco Zaffuto ha detto...

La nota sul tetto al 30% di stranieri in una singola classe del Ministro Gelmini, nei fatti è firmata da uno dei suoi primi dirigenti il dott. Mario G. Dutto, già direttore scolastico della regione Lombardia. La nota è ben articolata per l’applicazione del tetto e ci sono anche margini di flessibilità per la sua applicazione. Era necessaria una assunzione di responsabilità del ministero su questo problema e c’è stata. In settembre 2009 si rilevavano in alcune scuole di Roma e di Milano esistevano situazioni di questo tipo: alla Lombardo Radice di Milano 93 iscritti stranieri su 96 (solo tre italiani), alla Carlo Pisacane di Roma 178 iscritti stranieri su 184 (solo sei italiani). Un fenomeno di questo genere non si può considerare un buon fenomeno di integrazione. Il problema sono invece i corsi di alfabetizzazione: si fa riferimento alla cosiddetta quota di flessibilità dell’autonomia scolastica del 20%, ai progetti mirati, ai moduli, a iniziative pomeridiane, ed anche a corsi propedeutici nei periodi giugno/luglio/settembre. Nei fatti tutta l’esperienza del dott. Dutto è stata messa in campo per dire che bastano le sole risorse che la scuola ha in questo momento e che non ci saranno altre risorse finanziarie aggiuntive. A questo punto non si capisce come si può fare il miracolo. Alla fine pare che il carico se lo debbono assumere gli insegnanti. Ma gli insegnanti il carico se lo erano già assunto e non potranno fare nuovi miracoli.
francesco zaffuto www.lacrisi2009.com