giovedì 15 gennaio 2009
NON STATELI A SENTIRE
Ci mancava solo lui, Osama Bin Laden e il suo "appello alla Jihad per fermare l'aggressione a Gaza". Non bastavano le farneticanti parole dei rappresentanti del governo israeliano per giustificare l’aggressione al popolo di Gaza? Non bastavano gli assurdi appelli alla guerra antisionista del presidente iraniano? Non bastavano le ridicole affermazioni di politici americani ed europei sul presunto diritto a difendersi di Israele?
Evidentemente no, non bastavano. Come da copione, come in una di quelle telenovelas che durano da dieci e più anni, dovevamo aspettarcelo: dobbiamo sopportare anche Bin Laden. Sempre le stesse parole, sempre le stesse frasi, sempre gli stessi appelli alla reazione violenta e sanguinaria, in nome di un dio e di una nazione.
Che bravi che sono questi personaggi: al riparo da ogni pericolo, ben protetti da insospettabili connivenze incrociate tra poteri che si guardano bene dal farsi del male tra loro, appellandosi al diritto di difendersi o alla guerra santa, incitano i propri soldati e i propri militanti ad immolarsi, ad uccidere, a massacrare.
Sia da una parte che dall’altra i veri nemici dell’umanità sono sempre loro: il nazionalismo e il fanatismo.
Come se la storia non avesse già insegnato abbastanza: fino a quando ci saranno le nazioni e i confini che dividono i popoli, fino a quando ci sarà una religione che detta – esplicitamente o tacitamente – le regole della convivenza umana, non ci sarà mai la pace, non ci sarà mai il superamento della preistoria.
Cosa farebbero i nazionalisti e i fanatici di una parte e dell’altra se non ci fossero le loro immagini riflesse dalla parte opposta? In un assurdo gioco di specchi si imitano da decenni, senza mai stancarsi. Che assurdità! Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più imbecille del reame?!
E se un giorno non trovassero più la loro immagine riflessa dall’altra parte?
Non stateli più a sentire. Non stiamoli più a sentire. Ribellatevi. Ribelliamoci. Mandiamo in mille frantumi gli specchi della guerra infinita e della violenza inconcludente.
Alziamo la voce e diciamo loro: state zitti e tornatevene a casa!
Noi, popoli finalmente liberi, infrangeremo le vostre regole e oltrepasseremo i vostri confini.
Noi, donne e uomini liberi, così faremo, nonostante voi.
Roma, 15 gennaio 2009
Carlo Olivieri
umanista
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